Le cicatrici
Quali sono le conseguenze di una cicatrice?
La cicatrice è un tessuto fibroso (anelastico, rigido), che si forma in seguito a una lesione sulla pelle, che può essere dovuta a un intervento chirurgico (taglio cesareo, appendicectomia, chirurgia estetica, chirurgia articolare), a un incidente o per una ferita (ferite, strappi muscolari o rotture tendinee).
A causa dell’anelasticità del tessuto cicatriziale, è possibile che si creino delle aderenze tra piani fasciali, muscolari, danneggiando la naturale elasticità e flessibilità dei tessuti. Durante il processo della rigenerazione dei tessuti, le aree cicatriziali si estendono oltre la zona danneggiata collegando altre parti in modo innaturale, creando così delle aderenze, ossia fasci di tessuto fibroso che si formano tra i tessuti, tra gli organi, tra le articolazioni.
Questi cambiamenti strutturali possono causare dolore, intorpidimento, ridotto range di movimento e ridotta flessibilità. Ciò può portare a uno squilibrio posturale, indebolimento muscolare, riduzione dell’ossigenazione tissutale, oltre che può influire negativamente sulla circolazione sanguigna e linfatica.
Concetto fondamentale osteopatico è che la struttura influenza la funzione e viceversa.
Le aderenze, possono influenzare la normale biomeccanica di un’articolazione, e influenzare anche se non per una dipendenza diretta, strutture lontane tra loro; inoltre, possono l’alterazione della funzione, può influenzare l’integrità di un organo, e quindi la sua fisiologia.
L’osteopata attraverso tecniche di rilascio mio-fasciale, manipolazioni strutturali, oppure attraverso un approccio viscerale, è in grado di prevenire l’insorgenza di tali aderenze/trazioni oppure andare a migliorare lo scorrimento tra le fasce, i muscoli, le articolazioni, andando a migliorare la qualità e l’elasticità del tessuto cicatriziale e rimuovere le aderenze.
È per i motivi sopra citati che è importante non sottovalutare una cicatrice e prevenire l’insorgenza di aderenze.