Reflusso gastro-esofageo e osteopatia
l reflusso gastroesofageo è un disturbo caratterizzato dalla risalita nell’esofago del contenuto acido dello stomaco. Il passaggio di cibo tra esofago e stomaco avviene grazie all’apertura di uno sfintere, detto LES ( sfintere esofageo inferiore), il suo buon funzionamento impedisce il transito inverso, in caso contrario l’acido cloridrico viene a contatto con la muscosa dell’esofago che non avendo la stessa a acidità dello stomaco, lo irrita e lo infiamma, con conseguente pirosi (ovvero la sensazione di bruciore a livello retrosternale), acidità e rigurgito (cioè il ritorno in gola o in bocca di materiale acido), molto frequente è anche il dolore toracico e la salivazione eccessiva.
Il reflusso gastroesofageo può essere un disturbo passeggero, ma può diventare anche una vera e propria malattia, soggetta a complicazioni anche gravi, si parlerà di malattia da reflusso gastro-esofageo.
Le cause
- riduzione del tono del LES (sfintere esofageo inferiore)
- assunzione di alcuni farmaci che riducono la pressione del cardias e quindi del LES, come antidolorifici, anti infiammatori non steroidei, alcuni antibiotici
- movimenti peristaltici esofagei inappropriati, ossia non correlati alla deglutizione, ma scatenati dalla distensione gastrica o dalla stimolazione faringea al di sotto dei valori soglia. Le contrazioni muscolari involontarie che normalmente favoriscono lo spostamento del cibo dalla bocca all’intestino, in caso di discinesia determinano un movimento opposto
- presenza di un’ernia iatale: consiste nella risalita di una piccola parte dello stomaco nel torace, attraverso l’apertura del diaframma. In seguito a questo cambiamento anatomico, il cardias perde la capacità antireflusso e il materiale contenuto nello stomaco può risalire nell’esofago.
Come può aiutarti l’osteopatia?
L’osteopata ha nel suo bagaglio di tecniche e di esperienze, la capacità di indagare diversi distretti e strutture che possono essere interessate. Potrà quindi verificare se sono presenti disfunzioni somatiche a livello dei segmenti vertebrali che innervano esofago (D5-D6-D7) e stomaco (D5-D6-D7-D8); relative disfunzioni a livello del diaframma che possono influenzare negativamente la zona sottodiaframmatica (stomaco); valutare la base cranica e verificare possibili disfunzioni responsabili di compressioni a carico del nervo vago; valutare la funzionalità di stomaco, esofago, duodeno. E in base a quanto riscontrato, sarà in grado di migliorarne la funzione, per riportare all’ equilibrio, omeostasi.